LA RESA DEI CONTI

Storie quotidiane di un Impero perennemente in Lotta

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    Servo leale di Kilgore, unico vero Colonnello

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    LA RESA DEI CONTI


    Campagna Narrativa, Warhammer Fantasy Battle –



    CAPITOLO 1 - L'Unione fa la Guerra


    Karl Franz camminava nervosamente lungo tutto il salone del Palazzo Imperiale ad Altdorf. Di tanto in tanto si fermava, tendendo l’orecchio per ascoltare il rumore di passi fuori dalle grandi porte, lanciando furtive occhiate verso la finestra leggermente aperta. Da un paio di giorni i piccioni viaggiatori portavano notizie nefaste e urgenti messaggi riguardanti i soliti litigi tra Conti Elettori. Da quando era stato eletto imperatore Karl Franz aveva dovuto mediare i continui battibecchi e le insensate sfide che gli Elettori erano soliti scambiarsi ogni giorno prima di sedere a colazione.
    Lo sguardo dell’Imperatore si soffermo sul trono dorato al centro di un piccolo palco tutto rivestito di porpora. Solo 2500 anni fa, il divino Sigmar sedeva proprio su quella sedia di legno, maestralmente scolpita, ricoperta di polvere dorata, donata dai Nani.
    Così semplice, così fragile, così bella.
    Accadde tutto in un attimo: un raggio di sole perforò le pesanti nubi e colpì il trono, abbagliando l’imperatore, passi affrettati fuori in corridoio, fruscio d’ali, secco ordine delle guardie di palazzo fuori dalla porta, un piccione sbatté violentemente contro il vetro, la porta s’aprì cigolando sui cardini, il volatile stramazzò sul pavimento in una nuvola di piume...
    «Avanti...» mugugnò Karl Franz, stropicciandosi gli occhi.
    «Maestà!» fece rispettoso Ciambellano del Sigillo, Amadeus Mencken, inchinandosi velocemente.
    «Giornataccia...» sospirò l’imperatore, stuzzicando con la punta dello stivale il piccione stordito.
    «Possiamo ben dirlo!» acconsentì il Ciambellano. «Porto notizie da Nord, Sud ed Est!»
    «Oh, quindi tutto bene dall’Ovest» scherzò Karl Franz. «Almeno quello...»
    «Certo! Sempre se non consideriamo il fatto che Marienburg ha alzato i dazi sui tessuti e Re Louen si rifiuta di accettare le scuse dalla Contessa di Osburg...»
    «Ovviamente...» brontolò l’Imperatore, chinandosi a prendere la pergamena dal piccione tramortito. «Quindi? Che notizie porti?»
    Amadeus Mencken lanciò un’occhiata al trono, quasi a chiedere la forza al Dio-Imperatore e prese fiato.
    «Hertwig dell’Ostermark annuncia a Voi che non intende sentire ragione riguardo alla questione del pattugliamento del Talabec. Cito le sue testuali parole, pervenute dal Messo questa mattina: “Posso certo capire che quel vecchio trombone di Feuerbach non sia capace di ripulire il Talabec superiore dai pirati, mi stupisco solo che sia ancora in grado di scrivere su di una pergamena le sue infondate lamentele a Voi”...»
    «Vecchio trombone...» borbottò l’Imperatore rigirandosi la piccola pergamena tra le mani.
    «Feuerbach del Talabecland ha fatto sopraggiungere a Corte copia della risposta che così cita: “Che Sigmar mi sia testimone quando dico che la lingua del petulante e grasso Hertwig si sia fatta più irrispettosa del solito. Sarebbe bene che la smettesse di finanziare i corsari di Mordheim e pensare ai suoi confini meridionali”...»
    «Petulante e grasso... » bofonchiò Karl Franz, osservando con educato disgusto il sigillo nero posto sulla pergamena.
    «Hertwig e Feuerbach vanno avanti ancora con molte lettere... La situazione attuale è critica. Entrambi hanno mobilitato le truppe lungo i loro reciproci confini ed Vi considerano un “Imperatore ignavo e inetto, avezzo ai festini di corte”...»
    «Ignavo e inetto» mormorò il Principe di Altdorf, passando un dito sulla pergamena giallastra con un leggero brivido.
    «Certo non è corretto, visto che non avete ancora il tempo di rispondere alla questione.
    I Conti Elettori del Nord fanno sapere che un attacco all’Ostermark sarebbe considerato come un tradimento dell’Unità Imperiale. Le nostre spie a Middenland riferiscono che Boris Todbringer è intenzionato ad autoproclamarsi Imperatore... Riguardo a ciò, sembra che anche Emmanuelle von Liebwitz di Nuln sia intenzionata a prendere parte e Vi fa sapere che “... una grande guida e un condottiero formidabile come Voi necessita di una compagnia che sabbia governare in sua vece quando lui sarà distante dalla Corte...” pertanto rinnova il Suo invito alla Corte di Nuln per discutere della cosa... e ritiene “indecoroso e insensato un Vostro rifiuto che potrebbe portare alla rottura delle Convenzioni con le Grandi Fonderie e le Università...” »
    «Indecoroso e insensato...» brontolò l’Imperatore, rigirandosi tra le mani la pergamena.
    «Un messaggero arrivato questa mattina porta notizie dal Norland... » proseguì il Ciambellano, riprendendo fiato.
    «Un accordo?»
    «Vostra maestà conosce bene Gausser vedo... Sì, un accordo: egli si impegna a non prendere le parti del Middenland se la situazione dovesse generare. In cambio vuole la testa di Balthasar Gelt su di un piatto d’oro...»
    «L’argento è passato di moda vedo...»
    «Ostland fa sapere che le risorse per le guarnigioni di confine sono scarse... Ci lascia tempo un mese dopodiché il Conte Von Liebwitz abbandonerà i forti del nord-est...»
    «Un mese...»
    «Il Conte Hertwig dell’Ostermark lo considererà altro tradimento...»
    «Alto tradimento...»
    «Visto che siamo in tema d’altezza... Buone notizie dal Convivio!»
    «Si mangia?»
    « Hisme Cuoreimpavido fa sapere che si schiererà sempre dalla parte Vostra e della Vostra Casata. Tuttavia ricorda che la Convenzione per i manzi imperiali destinati all’esercito sta per scadere... Ritiene sia buona cosa rinnovarla prima che la situazione degeneri...»
    «Manzi imperiali...»
    «Può ben dirlo, maestà! Per il resto rimane uno stallo: l’Averland è conteso tra le famiglie nobili, ancora nessun Conte in vista... »
    «Nessuno...» brontolò Karl Franz, riportando l’attenzione alla pergamena sigillata stretta nel suo pugno.
    «Il Conte Ludenhof dell’Hochland rimarrà neutrale, ma continua a far agguati alle truppe provinciali del Nordland e questo fa infuriare Gausser...»
    «Infuriare…»
    «Gausser fa sapere che se Ludenhof dovesse continuare ad infastidirlo passerebbe al piano di annessione dell’Hochland. Tuttavia questo piano è segreto e pertanto anche il Conte dell’Ostland e del Talabecland ad un’azione del Nordland si muoverebbero per annettere parte dell’Hochland... insomma, un vero disastro e una seconda provincia persa...»
    «Che Sigmar non dimentichi mai il Solland...» borbottò l’Imperatore quasi meccanicamente, com’era uso dire quando si entrava in argomento dell’ex provincia imperale, distrutta da una Waagh! di Orchi particolarmente violenta. «Che mi dici dagli Ordini?»
    «Oh beh, ovviamente prima della guerra civile scoppierà la guerra religiosa» disse Mencken, scuotendo la testa.
    «Kasimir?»
    «Ancora “sotto custodia” dell’Ordine del Tritone! Fanno sapere che solo delle scuse e un risarcimento monetario dalla Chiesa di Sigmar e dal Grande Teogono in persona potrebbero portare il Culto di Mann a scarcerare l’Arcilettore»
    «Ed Esmer?»
    «Il Gran Teogono vi fa sapere che sta già radunando una Crociata per marciare su Manannsheim e liberare l’Arcilettore e, visto che già c’è, spazzare via questa eresia una volta per tutte...»
    «Eresia... »
    «Ovviamente la Chiesa di Urlic e il Culto di Taal e Rhya si schierano dalla parte del Culto di Manann e fanno sapere che daranno battaglia»
    «Ovviamente...»
    Il Ciambellano spostò il peso da un piede all’altro, scrutando l’Imperatore con un misto di paura e ammirazione. Come poteva un governante restare calmo di fronte a tutto questo?
    Mencken tossicchiò. «Ehm.. è tutto!»
    «Ti ringrazio infinitamente per il lavoro che stai facendo... Vedi di risolvere la questione con la Contessa. Dille che andrò alla sua festa. Spero solo di non doverla tener lontana con il mio Martello... Fai venire i Cancellieri e Kurt nella sala del Consiglio, dobbiamo risolvere almeno parte del problema... Vai pure ora, lasciami solo!»
    Non appena il Ciambellano si richiuse la porta alle spalle, l’Imperatore ruppe l’orrido sigillo della pergamena che ancora stringeva in mano.
    L’aprì e lesse con molta attenzione.

    All’Imperatore impostore Karl Franz, Principe del Reikland
    Ci tengo a far sapere a Sua Magnificenza che sono molto adirato per non essere stato
    invitato alla festa di gala tenutasi a Corte nella serata dello scorso Geheimnisnacht.
    Ritengo l’offesa imperdonabile e mi aspetto che voglia abdicare all’istante in mio favore
    per ripagare il torto perpetrato. Ciò risparmierà la vita a molti uomini mortali
    e non mi farà perdere ulteriormente tempo.
    Attendo una sua risposta presso la mia tenuta a Drakenhof insieme al Martello dell’Imperatore
    cosicché possa essere stretto in pugno dal vero erede di Sigmar.
    Senza alcun rispetto


    Conte Manfred Von Castein
    Supremo Signore di Sylvania
    Conte di Castel Drakenhof
    Imperatore di diritto per nascita sul Regno degli Uomini

     
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    Bellissimo!!
     
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    Prevedo parecchi sergenti.
     
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    Stressante il lavoro dello Imperatore.
     
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    Molto ben scritta, non so perché ma mentre la leggevo mi immaginavo come imperatore Nino Manfredi e come ciambellano Alvaro Vitali.
     
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    CAPITOLO 2 – L’appetito vien guerreggiando

    Theoderic Gausser diede un grosso morso alla coscia di tacchino che teneva in mano avvolta in un tovagliolo di lino bianco. Il suo sguardo saettò contrariato verso il messaggero imperiale sull’attenti davanti a lui, per tornare benevolo alla coscia ben cotta stretta in pugno.
    «È un momento un po’ complicato, lo sapete questo, vero?»
    «Signore?» chiese il messo non capendo a chi fosse rivolta la domanda. Si azzardò a lanciargli un’occhiata, prima di tornare a fissare l’arazzo alle spalle del Conte Elettore. Il tridente, simbolo del dio Manann, ricamato in fili d’oro, luccicava alla luce delle lampade ad olio.
    «Tempi duri, difficili... raccolti che vanno e che vengono... volubili al tempo... una provincia da mandare avanti, capisci?» continuò il Conte, masticando con gusto.
    «Mio signore, l’Imperatore capisce e comprende» assicurò il messaggero. «Se poteste aspettare il nuovo ciclo di Morrslieb, sono sicuro che l’Imperatore potrebbe venire a ...»
    «Aspettare aspettare ... Come posso aspettare mentre il mio popolo muore di fame?» lo interruppe Gausser, infilandosi in bocca qualche chicco d’uva. «Davvero l’Imperatore mi chiederebbe di aspettare se i Norsmanni invadessero le nostre terre?»
    «Signore, non credo che sia il paragone giust...»
    «L’Imperatore mi chiederebbe di aspettare se creature perniciose e adoratori del Caos minacciassero la mia Baronia?»
    «No, certo che no! Ma qui stiamo...»
    «L’Imperatore forse non sa che noi Conti Elettori abbiamo il mandato, lasciatoci in eredita dal Divino Sigmar, di proteggere la nostra gente e governare con giustizia e lealtà le terre dei nostri padri?»
    «Certo, tuttavia se i confini delle terre non sono ben definiti ...»
    «Sia Lode a Sigmar!» esclamò il Conte alzando il calice e sorridendo giulivo.
    «Sempre sia lodato...» rispose meccanicamente il messaggero.
    «Quindi capite, mio buon uomo, che non posso esimermi dal mio dovere di proteggere, tutelare e stabilire l’ordine dove ordine non c’è!»
    «Mio signore sono sicuro che con la diplomazia... »
    «Già ho scritto più e più pergamene a quel pallone gonfiato di Ludenhof ...» fece in tono melodrammatico il Conte, tamponandosi la bocca con un tovagliolo ricamato.
    «Il Conte Ludenhof è convinto che se voi ...»
    «Oh.. è un Conte? Credevo che fosse un albergatore con manie di grandezza!» esclamò Gausser, fissando malevolo il messo imperiale.
    Il messaggero sospirò. Evidentemente la sua missione volgeva verso il fallimento. Non sempre la diplomazia risolve tutto.
    «Conte Elettore, il mio tempo qui alla Vostra corte è giunto al termine, vi ringrazio sentitamente per la disponibilità e per l’ospitalità» disse lentamente il diplomatico.
    «Di già?» sogghignò «Ci stavamo divertendo.»
    Il messaggero fece un breve inchino.
    «Che messaggio quindi devo portare all’Imperatore per vostro conto?»
    Gausser si pulì la bocca nuovamente. Spinse indietro la sedia e si alzò.
    Fece il giro del tavolo e mise una mano sulla spalla del messaggero con fare paterno. L’odore di vino era molto forte e il messaggero lottò per non fare un passo indietro.
    «Ditegli questo all’Imperatore: Gausser mantiene sempre la sua parola! Dormite sonni tranquilli, riposate e mantenetevi sempre in forze. Che la grazia di Sigmar possa proteggervi sempre. Ricordatevi di mandare le risorse per il mantenimento della flotta puntualmente ogni primo del mese»
    Il messaggero si inchinò profondamente. Si voltò e marciò fuori dalla Sala.
    Gausser lo guardò andare via pensieroso.
    «Che dite? È possibile che lui e la sua delegazione siano sbranati dagli Uominibestia?»
    Da dietro l’arazzo spuntò un uomo. Alto e robusto, indossava un’armatura completa di piastre d’acciaio nero.
    «Improbabile, signore. Le strade son pericolose è vero, ma il mancato ritorno del messaggero ad Altdorf potrebbe non essere preso come buon auspicio» disse il nuovo venuto avvicinandosi al Conte.
    «Mmm... avete ragione» brontolò Gausser. «Del resto è per questo che vi pago...»
    L’uomo chinò la testa, accettando il raro complimento.
    «Bene, direi di procedere. Sapete cosa fare e come farlo!» disse Gausser, tornando a sedersi a tavola e versandosi altro vino.
    «Bene, signore! Mi metto subito all’opera. Per la questione di Golgfag?» domandò il comandante.
    «Ditegli che è assunto. Che faccia quel lavoro e poi si tolga dai piedi»
    «Come desiderate» acconsentì l’uomo, inchinandosi nuovamente e uscendo dalla stanza.
    Il Conte Elettore prese una nuova coscia dal piatto e se la portò davanti al volto osservandola.
    «Pennuto ben cotto, che dite voi?» borbottò, rivolgendosi al pezzo di tacchino in mano. «Credete sia possibile che l’Imperatore sia sbranato dagli Uominibestia?»
     
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    Sempre molto divertenti questi siparietti dei Conti Elettori!! :clap:
     
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    Appena capisco come postare le mappe per benino vi delizio con tutti gli inserti e annessi :see:
     
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    CITAZIONE (Jason-Isaacs @ 9/7/2021, 17:13) 
    Appena capisco come postare le mappe per benino vi delizio con tutti gli inserti e annessi :see:

    Speriamo che tu non faccia saltare il server di FF. gif
     
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9 replies since 7/12/2020, 23:29   184 views
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