Le Bande Nere di Guaro

la nascita di una Compagnia di Ventura è lastricata di sangue, specie dopo l'arrivo della cometa...

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Ladruncolo di strada

    Group
    Member
    Posts
    54
    Reputation
    +6
    Location
    Palermo

    Status
    Offline
    Capitolo I: L'Ingaggio



    "Questa storia non mi entusiasma per niente Guaro, e non dovrebbe entusiasmare nemmeno te" Holve si guardò intorno circospetto, mentre dalla pipa accesa si spandeva un odore speziato e pungente. Il suo interlocutore non si diede nemmeno la briga di guardarlo in cagnesco, preso com'era nell'osservare il tavolo dall'altra parte della taverna; la calca degli avventori e il fumo delle tante pipe accese rendevano la grande stanza più confusa di un campo di battaglia, ma gli occhi di Guaro non mollavano un secondo il suo obiettivo "non ricordo nulla di interessante che ti entusiasmi, Holve" sibilò tra i denti "certo, birra, oro e puttane sembrano aver sempre presa sulla tua testa di paglia, ma prego gli Dei di essere morto prima di ridurmi come te"
    "Sarai sicuramente morto prima, se continui a ficcarti in faccende che non ti riguardano" si intromise Vojek, masticando la sua porzione di maiale affumicato; poi, dopo aver tracannato metà del boccale di birra, tornò a rivolgersi al tileano "nessuno accetta quel lavoro, te l'ho detto. Fin il bugiardo, Sigfrid Von Leberdun, i fratelli Lasonne; si sono seduti, hanno discusso, si sono alzati e sono andati via senza nemmeno voltarsi. Fin è uscito così rapidamente da questa bettola che ha schivato di un soffio un carro al galoppo, e sai come è quello, superstizioso come una vecchia contadina; si è messo a correre tanto rapidamente che sembrava avesse i cacciatori di streghe alle costole"
    "Fin è un idiota, e un codardo. per questo, nel bel mezzo di una guerra civile, passa le giornate a fare la guardia ai maiali di qualche signorotto del cazzo"
    "E non fa bene?" Chiese Holve, accarezzandosi la cicatrice sulla guancia, fresco ricordo dell'ultima battaglia combattuta "in questi due anni abbiamo combattuto in lungo e in largo, e ora che il capitano è morto e la compagnia si è sciolta, ci tocca ubriacarci e ingrassare fino a spendere tutto quello che abbiamo guadagnato, per poi cercare qualche altro capitano per cui farci ammazzare" si concesse una boccata della corta pipa, prima di proseguire " alla fine quelli come Fin guadagnano a sufficienza per ingrassare, e scoparsi una troia ogni tanto, senza il considerevole rischio di venire sventrati ogni giorno della loro vita"
    Solo a quel punto Guaro si girò "quelli come Fin vengono sventrati dalla prima marmaglia di disperati che decide che i maiali non appartengono al barone Von in Culen, e in questo periodo di quella gente ne gira parecchia" fece un cenno impercettibile con la testa nella direzione del tavolo "quel tizio viene qua ogni giorno, profumato, impomatato e ingoiellato, con due guardie armate fino ai denti. Soltanto con i gioielli che ha alle mani potresti tornare nei Principati di Confine, Holve, e diventare signore del tuo cazzo di castello. Qualsiasi lavoro sia, sono certo che la paga è più alta di quella nei Lanceri di Cortene, nella Compagnia del Mare e in tutte quelle accozzaglie di individui talmente affabili che in battaglia devi aver più paura di chi ti sta a fianco che non del nemico che hai di fronte. Inoltre, viene sempre a trattare personalmente, secondo quanto dice Vojek"
    "E lo confermo, ma non capisco che c'entri" il grosso kislevita si passò la mano possente sul cranio rasato "significa che la cosa è abbastanza importante, urgente, e segreta da non poterla affidare a un servo. Tutte cose che giocano a favore di una buona trattativa"
    "Quello è un nobile imperiale, non un pescivendolo al mercato di Sartosa, Guaro"
    A questo punto, il tileano sorrise, mostrando una teoria di denti incredibilmente candidi "i pescivendoli sono i nobili del mercato di Sartosa, se sai trattare con loro, sai trattare con chiunque" poi si volse di scatto, attirato da un movimento; dal tavolo di fianco a quello dove il ricco e grasso nobile imperiale stava animatamente parlando con una coppia di individui poco raccomandabili si alzò un ragazzetto, che si diresse quasi casualmente verso l'angolo dove i tre mercenari stavano confabulando, mentre il suo commensale restava seduto al suo posto, sorseggiando la birra per dissimulare la sua massima attenzione per quanto veniva detto a un paio di metri da lui.
    "E quindi?" Chiese Vojek, prima ancora che Guaro potesse aprir bocca
    Il ragazzo lo guardò titubante per un istante, prima di volgersi verso il tileano "sembra che Porger e Alaj non ne vogliano sapere nulla" sembrava che Tibert stesse raccontando uno degli eventi più belli della sua vita "hanno detto che per nessuna ragione al mondo metterebbero piede in quella città"
    "Città? Che città?" Ora anche Holve sembrava essere interessato, e si sporgeva in avanti sul tavolo per sentire meglio la risposta di Tibert.
    Il giovane bretoniano ci pensò un secondo, poi scosse la testa "c'era molta confusione intorno, non ho ben capito, ma penso abbia detto Mordheim" tutti coloro che sentirono il ragazzo pronunciare quel nome ammutolirono e si girarono a guardare la combriccola di Guaro "ah" disse questi a voce abbastanza alta da farsi sentire da tutti gli astanti "come era bello quando gli uomini onesti e timorati pensavano ai propri affari, evitando di trovarsi pugnali in pancia" esclamazione che fece presto tornare tutti alle proprie conversazioni.
    "Ora capisco perché nessuno accetta" disse Vojek "scordati questa storia Guaro, forse siamo ancora in tempo a unirci ai Compagni della Vedova"
    "Tanto vale andare a guardare maiali insieme a Fin allora" Guaro guardò i suoi interlocutori "voi potete fare quello che volete, ma io non ho intenzione di aspettare ancora una carica di cavalleria senza potermi muovere, di dover marciare sotto la pioggia torrenziale o di finire in imboscate solo perché sono comandato da un idiota. Voglio essere io l'artefice del mio destino, e lì c è la chiave. Alaj, Finn, i Lasonne, tutti comandano una dozzina di uomini al massimo, se non si uniscono a compagnie più grandi. Meno uomini ci sono, più abbondante la parte di ciascuno"
    "Ma tu non hai uomini, Guaro" Holve tornò a stirarsi sulla sedia, dondolandosi svogliatamente sulle gambe posteriori
    "Ho i ragazzi" disse Guaro, indicando Tibert
    "I ragazzi non sono uomini pero' " obiettò Vojek
    "Ehi!" Protestò Tibert "due giorni fa ho ucciso un cavaliere io"
    "Ah ma falla finita!" Holve fece un gesto a metà tra l'infastidito e il divertito " quel poveraccio stava boccheggiando nel fango"
    "Disarcionato da un quadrello" aggiunse Vojek
    "Quadrello che aveva ancora piantato nel petto quando ti ha afferrato, perché eri troppo preso a cercare l'anello nobiliare da 'riconsegnare alla famiglia' " continuò Holve
    "E più che ucciderlo, lo hai aiutato a trapassare, non prima che riuscisse a lasciarti un bel segno sul collo" sghignazzò Guaro, per poi scrollare le spalle in segno di scuse. Furioso, Tibert si diresse al bancone, mentre i tre mercenari sghignazzavano
    "Tornando seri" Vojek piantò i freddi occhi azzurri in quelli caldi e castani del tileano "tre uomini, di cui due sbarbatelli, di questi tempi non bastano nemmeno per scortare una carrozza per le strade di Altdrof, figurarsi per andare a Mordheim, fosse anche per fare un disegno della città da lontano"
    "Beh, allora sono fortunato ad avere due buoni amici, desiderosi di fare soldi" disse sorridendo Guaro; Holve e Vojek ghignarono "devi essere completamente scemo se pensi che verremo a Mordheim per te, tileano"
    "Ma io non penso affatto che verrete per me, ma sono certo che verrete per l'oro di Mordheum" i due si scambiarono uno sguardo, e Guaro seppe di avere la loro attenzione "Mordheim è stata spazzata via prima che qualche ricco bastardo potesse pensare di mettere in salvo i suoi beni, motivo per cui, tra le rovine del quartiere nobiliare, sono sepolti veri e propri tesori" abbassò la voce e si avvicinò ai commilitoni con fare cospiratorio " inoltre, sembra che molti ricchi e facoltosi paghino oltre ogni immaginazione frammenti di una cosa chiamata Warpietra, spazzatura magica che ha una grande importanza per chi è pratico di arti arcane"
    "Ho sentito parlare di quella...roba" si intromise Tibert, di ritorno con un boccale di birra scura "il precettore, a casa di mio padre, sosteneva che fosse male fatto roccia, e anche il solo maneggiarla puo' condurre un uomo verso una fine orribile"
    "Allora Tibert, assicurati di non infilarci mai la tua piccola lancia bretoniana" ribattè Guaro, dando una pacca al ragazzo abbastanza forte da fargli versare metà della birra sul farsetto.
    "In ogni caso, quel tizio si è rivolto a tutti i gruppi con una nomea nel circondario, dai più cazzuti fino alla feccia; non darà il lavoro al primo che passa dicendo di avere una compagnia"
    "Lo farà quando Porger e Alaj si alzeranno e lasceranno la trattativa senza voltarsi indietro. A quel punto, otterremo il lavoro."
    Passò un altra ora, in cui Tibert ed Eric si alternavano nel portare notizie su come procedeva la trattativa, prima che Porger si alzasse di scatto e uscisse a grandi passi nella notte, sbattendo la porta dietro di sé; Alaj rimase il tempo adatto a prendere commiato, prima di dirigersi verso l'uscita.
    Erik fece un goffo cenno di richiamo nella direzione di Guaro, salvo essere placcato da Tibert un istante dopo; tuttavia, il grasso nobile era troppo preso dal fallimento della trattativa per interessarsi ai due ragazzi; usciti i suoi interlocutori, si era accasciato sulla sedia, coprendosi il volto con le mani, i gomiti poggiati mollemente sul tavolo. Fu il trambusto a riscuoterlo dai suoi pensieri: le sue guardie si erano frapposte fra lui, e un bizzarro trio di individui: uno era un uomo alto e possente, che superava le sue guardie di tutta la testa, con freddi occhi azzurri e una folta barba nera; un altro era un uomo asciutto come una spada, con una zazzera di capelli biondo paglia, e una grossa cicatrice che passava dal mento alla tempia sinistra; il terzo individuo sembrava essere in qualche modo il capo della compagnia, un giovane uomo con la pelle abbronzata dal forte sole del Sud, occhi marroni e una folta capigliatura nera e riccia, che esibiva una teoria di denti candidi sotto una barba corta e curata. Tutti e tre, erano armati fino ai denti, ed era palese che fossero individui che avevano imbracciato molte volte quelle armi.
    "Posso fare qualcosa per voi?"
    "Sì, e noi possiamo fare qualcosa per voi, mio signore" il capo del drapello fece per passare, salvo essere bloccato da una mano di Luther.
    Guaro volse uno sguardo interrogativo alla mano che gli era stata poggiata sul petto, alla guardia, e infine al nobile
    "Fateli passare"
    "Mi presento, io sono il capitano Guaro da Sartosa" il tileano fece un leggero inchino superando le guardie che si erano fatte da parte, prima di accomodarsi su una delle sedie lasciate vuote da Alaj e Porger.
    Il nobile lo guardò con sospetto "in queste settimane ho chiesto, pagando profumatamente, i nomi di ogni capitano e di ogni banda da guerra. Dunque, o voi siete il capitano di una grossa compagnia, e nel qual caso non siete l'uomo che fa per me, oppure mi state mentendo, e le menzogne le detesto"
    "Non mento affatto! Questi signori con me sono i miei secondi in comando, Holve e Vojek, e guidiamo le Bande Nere" ci fu un momento di esitazione, prima che Guaro pronunciasse il nome, cosa che non passò inosservata "e dunque, come mai non ho mai sentito parlare di queste Bande Nere di Guaro?"
    "Siamo stati in altri luoghi, arrivati qui da due settimane" fu la pronta risposta del Tileano
    "Dove eravate prima?"
    "Gerlond, Valle del Sole di Sigmar, Ruphen" la risposta questa volta fu immediata, i luoghi erano reali, come le battaglie combattute
    "Beh, allora... il lavoro che bisogna svolgere ha massima priorità, e necessita massima segretezza. Pertanto, mi serve una piccola banda di uomini che accetti PRIMA di conoscere la missione, il compenso e il contratto" disse il nobile, estraendo da un ampia tasca un foglio di pergamena coperto di scritte fitte ed eleganti "il contratto vi impegna alla segretezza, pena il non versamento della quota pattuita per recarvi a Mordheim" si sorprese quando Guaro non accennò nessun mutamento di espressione; anzi, il tileano sfoggiò un altro ampio sorriso, prima di parlare "Sono ben disposto a firmare qualsiasi contratto, purché mi garantisca una buona paga, ma prima, vorrei farlo vedere a una persona" poi, con voce vibrante, chiamò Erik.
    Il giovane, impreparato a sentirsi chiamare, si alzò quasi incespicando su Tibert, e si diresse rosso in viso al tavolo dove sedevano Guaro e il nobile imperiale.
    Senza voltarsi a guardarlo, Guaro gli passò il contratto "che ne dici?"; Erik lesse con attenzione per un paio di minuti "sembra essere tutto in regola, puoi firmarlo" gli studi in legge all'Università di Nuln si erano rivelati utili per la prila volta da quando aveva abbracciato la sua nuova vita.
    "Bene, allora perché indugiare?"
    Dopo i convenevoli legali, l'uomo conservò accuratamente una copia del contratto, e diede l'altra al mercenario; poi, abbassando il tono della voce, si sporse verso il suo interlocutore "Mia figlia, Brunild, testarda, amata ragazza, ha sempre avuto un carattere difficile: voleva praticare la caccia e la scherma coi fratelli, cavalcare tra i villaggi dei popolani, e odiava l'idea della vita da donna della casa" fece una pausa, stropicciandosi gli occhi "quando mia moglie venne meno Brunild era ancora una ragazza, e cercò rifugio in un altra figura di riferimento; la trovò in mia cognata Angle, matriarca delle Sorelle Sigmarite; orbene, una notte di due mesi fa, mia figlia ha raccolto un gruppo di amiche, tra cui anche alcune nobildonne, e sono sparite, portando via tante delle armi della mia armeria, e razioni per diverse settimane... il mio timore è che siano partite per unirsi alle Sorelle Sigmarite, non sapendo quale orrore si annida in quella disgraziata città"
    "E, se non sono indiscreto, come mai così tanto tempo per cercare aiuto?" Eric non era riuscito a trattenersi, e ciò gli costò un occhiata fulminante da parte di Guaro, il quale tuttavia si rivolse al nobile "il ragazzo ha la lingua troppo lunga e la testa troppo vuota, ma ha fatto una domanda intelligente, perché tanta attesa per chiedere aiuto? E perché non mandare i propri uomini?"
    "Ho mandato una spedizione a cercarla, ma non so che fine possa aver fatto, non ricevo notizie da un mese, e a quel punto ho iniziato a cercare uomini avvezzi alle armi; i miei sono servi leali, ma fare la guardia a una magione nobiliare non è la stessa cosa che combattere guerre. Per questo mi serve gente come voi"
    "Allora è giusto che vi dica che la gente come noi non lavora gratis, e chiede sempre un anticipo" replicò Guaro, fissando gli occhi sul nobile, pronto ad avviare una trattativa.
    Invece, questi si volse e sussurrò qualcosa a una delle sue guardie, che uscì velocemente dalla locanda "il mio uomo vi attenderà fuori col pagamento, sappiate che riceverete dieci volte di più a missione completata" il nobile fece per alzarsi e accomiatarsi, ma esitò e si volse nuovamente al tileano "Capitano, potrei parlarvi un istante in privato?" Disse, avviandosi verso l'uscita e facendo segno alla sua guardia di non seguirlo.
    Alzando le sopracciglia, Guaro seguì il nobile nella fredda aria invernale: la pioggia che martellava quella regione da giorni sembrava essersi fermata, ma il mercenario dubitava che quella calma sarebbe durata ancora; nella notte, grandi banchi di nuvole nere si apprestavano a coprire le lune
    Il grasso nobile si strinse nella sua pesante veste, guardando il cielo farsi nuvoloso; poi esordì bruscamente "mia figlia ha portato via un oggetto da casa mia, che apparteneva a sua madre: uno scrigno di metallo rosa, che per me ha un valore inestimabile. Sono un uomo molto ricco, Herr Guaro, e molto influente. Se riporterete mia figlia e lo scrigno, mi assicurerò che viviate i giorni che vi restano senza dovervi mai più preoccupare di nulla. Ma l'informazione deve restare tra noi, non voglio che i vostri uomini si occupino di questa faccenda, solo voi. Ho la vostra parola?"
    "L'avete, mio signore" rispose Guaro, annuendo seriamente.
    "Bene, allora tutto ciò che ha valore per me è nelle vostre mani; prego che riusciate a portare a termine il lavoro" e, facendo un cenno di commiato col capo, si avviò verso una lussuosa carrozza che aspettava, immobile, nella strada buia.
     
    Top
    .
  2.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Iniziato della Compagnia

    Group
    Autori di Pregio
    Posts
    524
    Reputation
    +159
    Location
    Bologna

    Status
    Offline
    Pezzo bello lungo.
    Un primo pezzo di presentazione, ci può stare anche se è un pochino lungo.
    Qualche accortezza però: attento alla punteggiatura.
    Quando ci sono discorsi fai una cosa così: Walter si voltò: "Hai ragione Ludwig."
    Ovvero separa dal resto della narrazione e, a meno che la cosa non sia molto veloce che quindi la devi leggere di volata, dopo a capo.
    Un'altra cosa, alcuni pezzi sono dei wall of text, ad esempio:
    CITAZIONE
    Erik fece un goffo cenno di richiamo nella direzione di Guaro, salvo essere placcato da Tibert un istante dopo; tuttavia, il grasso nobile era troppo preso dal fallimento della trattativa per interessarsi ai due ragazzi; usciti i suoi interlocutori, si era accasciato sulla sedia, coprendosi il volto con le mani, i gomiti poggiati mollemente sul tavolo. Fu il trambusto a riscuoterlo dai suoi pensieri: le sue guardie si erano frapposte fra lui, e un bizzarro trio di individui: uno era un uomo alto e possente, che superava le sue guardie di tutta la testa, con freddi occhi azzurri e una folta barba nera; un altro era un uomo asciutto come una spada, con una zazzera di capelli biondo paglia, e una grossa cicatrice che passava dal mento alla tempia sinistra; il terzo individuo sembrava essere in qualche modo il capo della compagnia, un giovane uomo con la pelle abbronzata dal forte sole del Sud, occhi marroni e una folta capigliatura nera e riccia, che esibiva una teoria di denti candidi sotto una barba corta e curata. Tutti e tre, erano armati fino ai denti, ed era palese che fossero individui che avevano imbracciato molte volte quelle armi.

    Separa, più punti, più a capo.
    Per la storia aspetto i prossimi pezzi per esprimermi, ma ti consiglio di migliorare in queste due cose.
     
    Top
    .
  3.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Servo leale di Kilgore, unico vero Colonnello

    Group
    Moderatori
    Posts
    28,193
    Reputation
    +532
    Location
    Piave, Fiume Sacro alla Patria

    Status
    Offline
    Bellissimo Incipit! :clap:

    Concordo con quanto segnalato dall'amico sopra. Qualche a capo in più agevola anche la lettura del testo stupendo.
    Attendo seguito volentieri! :D
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Iniziato della Compagnia

    Group
    Autori di Pregio
    Posts
    524
    Reputation
    +159
    Location
    Bologna

    Status
    Offline
    Ciao, io sono l'Amico sopra! :win:
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Servo leale di Kilgore, unico vero Colonnello

    Group
    Moderatori
    Posts
    28,193
    Reputation
    +532
    Location
    Piave, Fiume Sacro alla Patria

    Status
    Offline
    Spererei proprio.. Autori di pregio come te ce ne sono pochi :wub:

    Ma che cincischiamo.. E il seguito? :yoh:
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Iniziato della Compagnia

    Group
    Autori di Pregio
    Posts
    524
    Reputation
    +159
    Location
    Bologna

    Status
    Offline
    Vero, vogliamo il proseguo!
     
    Top
    .
5 replies since 7/9/2020, 22:47   151 views
  Share  
.