Castigo ed onore

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    Ho scritto un racconto breve, per favore segnalatemi gli errori, strafalcioni, pareri e consigli ^^ (io sinceramente spero che siano pochi, non sono riuscito a riguardarlo per bene )


    Sul selciato del piazzale rimbombava il suono dei passi del commissario che si avvicinava. La truppa, che era stata radunata, a quel suono rabbrividì. Ognuno di loro sapeva che quel che stava per accadere era profondamente ingiusto e che la serie di eventi che era accaduta, a seguito dell’intervento del commissario, durante la battaglia aveva interferito con lo svolgimento del piano di battaglia e che il Doge non ne era stato molto contento di ciò. Ma chi poteva opporsi tra di loro all’ordine di un commissario? Chi avrebbe preso in pugno le armi e si sarebbe ribellato? No, nessuno di loro. Erano soldati dell’Imperium, servitori leali e fedeli all’unico vero Dio; L’imperatore-Dio! E avrebbero ubbidito qualunque fosse stata la decisione del commissario. Nel nome dell’imperatore e per volontà del Doge! Questi pensieri terminarono quando il commissario raggiunse un palco allestito in tutta fretta durante la notte e parzialmente coperto da un telo, a guisa di fondale, ed egli si accinse a parlare.

    “Ordine, Lealtà e devozione nell’imperatore” esordì il commissario Zacharias alle truppe schierate del III reggimento Cherignoviano. “ciò che ci si aspetta da voi è questo, non c’è nient’altro a cui dovete badare. L’imperatore protegge le vostre famiglie e i vostri cari e noi – e qui il commissario ebbe cura di sottolineare il concetto abbassando il tono di voce – siamo il suo martello! Egli, amandoci, ci condurrà alla vittoria ed in essa rifulgeremo e verremo ricordati. Il traditore sarà perdonato tramite la sua morte, l’eretico redento con la sua dipartita, gli sciocchi e gli ingenui assolti con il castigo, ma per coloro che desistono, coloro che vengono meno al giuramento di servire con ogni loro forza l’imperatore devono morire, non per mezzo di un’arma, con onore, ma impiccati”

    eheh” pensava il commissario “così imparerete ad abbandonare il vostro posto, e che la morte per infamia riservata sul vostro pianeta rimanga scolpita nella mente dei vostri compagni che combattono eheh” “questa punizione mi porterà in dote una bella nota di merito e magari, chissà, una promozione
    “Dunque per il potere conferitomi dall’imperatore e per volere di questi, colpevoli di viltà e di aver abbandonato la posizione di fronte al nemico, permettendo così il crollo momentaneo del fronte, Io condanno e il Doge approva – e così sarebbe stato - alla decimazione del reggimento!”

    Ma prima che potesse concludere la frase una moto-sidecart, oltremodo impolverata, si fermò a pochi passi dal commissario ed da essa discese un araldo che disse: “Mi dispiace interromperla Signor Commissario Zacharias, ma ho dispacci urgenti da consegnare” “Dia qua, sono addirittura due!” ribatté egli, pensando nel mentre “Di sicuro uno conterrà gli ordini e l’altro la mia promozione, eheh”. Così preso dalla vanagloria affermò ad alta voce che li avrebbe letti egli stesso.

    Incominciò dal papiro più voluminoso:“Io, Dimitry Grigorevich Pavlov, Maresciallo della guardia imperiale, Capo delle forze di liberazione del pianeta-forgia Alade-en, Primo Ussaro Alato della Guardia Cherignoviana, annuncio con gioia la vittoria sulle forze ribelli del Governatore Parnassus. Sia reso onore ai caduti di questa guerra. Per mio volere sarà consegnata una medaglia al valore ai battaglioni che per due giorni ininterrotti trattennero sul posto, senza cedere di un solo metro della periferia, grazie alle tattiche da guerriglia urbana, i rivoltosi, impedendo loro di trovare sicuro rifugio entro le mura del formicaio e consentendo al resto delle truppe di agire come L’Imperium: unilateralmente! Per le eroiche azioni compiute dal suo terzo battaglione – e qui al commissario per un momento mancò il respiro – e per la morte dei rispettivi ufficiali promuovo con effetto immediato, Vicktor Reznov, meglio conosciuto come il Doge, a comandante del II, III e IV rgm. Cherignoviani formando così la VII Brigata Meccanizzata Cherignovianea. Inoltre, per l’audacia del suo piano e per la risolutezza nel perseguirlo, nomino Vicktor Reznov, Ussaro della Guardia Cherignoviana.

    La truppa senza un ordine apparente si era messa sull’attenti e il commissario, abituato a sentirsi intoccabile, provò per la prima volta un brivido di una emozione sconosciuta lungo la propria schiena. Tanto è che, fu esortato a srotolare il secondo comunicato da un tenente del IV rgm a cui per poco non diede l’ordine di farlo fucilare a causa della agitazione presente nel commissario.

    Dunque non più con il solito tono baldanzoso, si accinse a leggere il dispaccio: "Io, Vicktor Reznov, Doge di Vorkuta, Ussaro della Guardia Cherignoviana, Umile servo dell’unico vero Dio-Imperatore e nuovo comandante del II e IV, saluto i nuovi compagni, possa per noi essere il domani foriero di fortuna e gloria e, per i nemici, di dolore e morte. Inoltre, sotto la guida dell’Imperatore, padre dell’umanità,Petr Vrangel,Lord Commissario, collaborando con Dimitry Grigorevich Pavlov, Maresciallo della Guardia Imperiale, con testimoni del suo ordine l’Inquisitore Akkar e Vicktor Reznov, Comandante della VII Brigata, ha dichiarato… e qui il commissario si voltò e fece per andarsene ma su ordine del tenente del IV rgm fu ben presto fermato da due paia di erculee braccia. Intanto il suddetto tenente raccolse il documento che nel tentativo di fuga era caduto a terra e finì il proclama. “Dunque dove eravamo rimasti… ah sì… ha dichiarato il commissario Zacharias Smith esautorato e decaduto, sia messo agli arresti e le sue credenziali vengano ritirate e invalidate. Ogni ordine promulgato da ello sia considerato nullo. Gloria ed onore in nome dell’imperatore”

    Un paio di ore dopo e ad un centinaio di chilometri di distanza, nella sede del nuovo comando del VII Brigata Meccanizzata Cherignoviana, sentendo il resoconto della giornata, un Doge rise.

    Edited by Chernikov - 9/9/2012, 09:36
     
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    da un telo, a guisa di fondale, ed egli si accinse a parlare

    Aggiungi quelle virgola,spezza meglio :)

    CITAZIONE
    Egli, amandoci, ci condurrà

    Stessa cosa qui ^^

    CITAZIONE
    gli sciocchi e glil’ingenui assolti con il castigo

    Forse è un errore di battitura ^^,ma te lo faccio comunque presente.

    CITAZIONE
    “eheh” pensava il commissario “così imparerete ad abbandonare il vostro posto, e che la morte per infamia riservata sul vostro pianeta rimanga scolpita nella mente dei vostri compagni che combattono eheh”

    Allora,eheh non mi sembra una risata degna di un Commissario,io gli avrei fatto fare un sorriso di quelli sotto i baffi.Soprattutto, quando il personaggio pensa, usa il corsivo :P

    Ok,il pezzo è buono :ok:,si può,però,sempre migliorare.Inoltre ti consiglio di non scrivere tutto di seguito,come qui,ma di andare accapo ogni volta che puoi,così eviti l'effetto "Wall of text" (è lo stesso consiglio che diede dany a me).Un paio di accorgimenti,per il resto è veramente un buon pezzo :)
     
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    CITAZIONE (PunkNeverDie110 @ 8/9/2012, 15:10) 
    Ok,il pezzo è buono :ok:,si può,però,sempre migliorare.Inoltre ti consiglio di non scrivere tutto di seguito,come qui,ma di andare accapo ogni volta che puoi,così eviti l'effetto "Wall of text" (è lo stesso consiglio che diede dany a me).Un paio di accorgimenti,per il resto è veramente un buon pezzo :)

    Grazie è la prima volta che scrivo un pezzo su un forum ^^ con word sono abituato a scrivere di fila (tanto ci pensa lui alla formattazione), qua mi dimentico spesso e volentieri che devo inserirla io

    CITAZIONE (PunkNeverDie110 @ 8/9/2012, 15:10) 
    CITAZIONE
    “eheh” pensava il commissario “così imparerete ad abbandonare il vostro posto, e che la morte per infamia riservata sul vostro pianeta rimanga scolpita nella mente dei vostri compagni che combattono eheh”

    Allora,eheh non mi sembra una risata degna di un Commissario,io gli avrei fatto fare un sorriso di quelli sotto i baffi.Soprattutto, quando il personaggio pensa, usa il corsivo :P

    Per la fine che fa, non volevo che apparisse troppo furbo... anzi...
     
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    Mah sinceramente non so,se l'intenzione è quella di far sembrare il Commissario uno stupido allora l'ehehe ci sta,però non so,fatta da un commissario stona un po' secondo me ^_^
     
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    CITAZIONE (PunkNeverDie110 @ 8/9/2012, 15:59) 
    Mah sinceramente non so,se l'intenzione è quella di far sembrare il Commissario uno stupido allora l'ehehe ci sta,però non so,fatta da un commissario stona un po' secondo me ^_^

    Sulla figura di questo commissario volevo fare un brano-prequel con una bella battaglia (da cui si capisce perché il commissario vuol decimare un reggimento il cui capitano viene promosso... e del perchè il Doge rida)... magari salta fuori qualcosa di carino...
     
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    Adesso ti fornisco una correzione grammaticale, questo commento serve ad alcune note di Bg:

    Un graduato della Guardia -nobile oppure no- non ha alcuna autorità, indiretta o diretta, su di un Commissario. Per esso gestisce il Commissariato Generale della Guardia Imperiale, menzionato ad esempio in Necropolis di Dan Abnett. Ed è sempre lo stesso Commissariato a fornire le promozioni, gli onori e i castighi.
    Può accadere che un Commissario sia esautorato dal comando: Gaunt viene esautorato dal suo Tanith First-and Only in His Last Command, ma viene poi ripristinato quando cade l'accusa di eresia caotica nei suoi confronti, ma che i suoi ordini siano resi invalidi è difficile: per invalidare gli ordini di un commissario serve un altro commissario di grado ed esperienza superiori.
    Esempio: Yarrick potrebbe invalidare un comando di Gaunt, Guant invalida un comando di Kowle in Necropolis. Il Commissariato è infatti uno dei pochi organi di governo dell'Imperium a fare uso di avvocati e tribunali, esclusi dalla giurisdizione degli Arbites.

    Essendo della Schola Progenium, i commissari o sono orfani di membri dell'esercito e dell'amministrazione oppure nobili cadetti con alcuni privilegi di vecchia data come l'intoccabilità da certe accuse. Nella visione dell'Imperium in genere la nobiltà sa sempre che cosa combina.

     
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    CITAZIONE (dany the writer @ 8/9/2012, 18:00) 
    Adesso ti fornisco una correzione grammaticale, questo commento serve ad alcune note di Bg:

    Un graduato della Guardia -nobile oppure no- non ha alcuna autorità, indiretta o diretta, su di un Commissario. Per esso gestisce il Commissariato Generale della Guardia Imperiale, menzionato ad esempio in Necropolis di Dan Abnett. Ed è sempre lo stesso Commissariato a fornire le promozioni, gli onori e i castighi.
    Può accadere che un Commissario sia esautorato dal comando: Gaunt viene esautorato dal suo Tanith First-and Only in His Last Command, ma viene poi ripristinato quando cade l'accusa di eresia caotica nei suoi confronti, ma che i suoi ordini siano resi invalidi è difficile: per invalidare gli ordini di un commissario serve un altro commissario di grado ed esperienza superiori.
    Esempio: Yarrick potrebbe invalidare un comando di Gaunt, Guant invalida un comando di Kowle in Necropolis. Il Commissariato è infatti uno dei pochi organi di governo dell'Imperium a fare uso di avvocati e tribunali, esclusi dalla giurisdizione degli Arbites.

    Essendo della Schola Progenium, i commissari o sono orfani di membri dell'esercito e dell'amministrazione oppure nobili cadetti con alcuni privilegi di vecchia data come l'intoccabilità da certe accuse. Nella visione dell'Imperium in genere la nobiltà sa sempre che cosa combina.

    pensavo che il beneplacito di un inquisitore bastasse... cmq entro domani correggo la frase incriminante... non voglio sfondoni nel mio racconto xD altrimenti mi :commissar:

    qualcuno mi potrebbe fornire un pò di materiale di bg sul'inquisizione, commissari e flotta per favore?
     
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    Un Inquisitore ha autorità enorme, certamente, ma risponde all'Ordo Xenos, l'Ordo Hereticus o l'Ordo Malleus, non alla Guardia :) Il commissariato risponde direttamente al Dipartimento Munitorum, che arma (male) ogni singolo guardsman esistente :) se anche sei uno di questi Ordi non vuoi dare fastidio al Munitorum :)
     
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    qualcuno mi potrebbe fornire un pò di materiale di bg sul'inquisizione, commissari e flotta per favore?

    Lexicanuum oppure i libri.

    Un uomo vuole che tu lo contatti via messaggio. Un uomo risponderà con la sua mail. Un uomo ha molti volti, un uomo ha molte armi
     
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    CITAZIONE (dany the writer @ 8/9/2012, 18:18) 
    ...Dipartimento Munitorum, che arma (male)...

    OT:
    Sai in genere non è semplice affatto creare ogni giorno armi di facile utilizzo per triliardi di biliardi di soldati.O le crei efficaci e ci metti giorni e giorni (e l'Imperium non può permetterselo) oppure crei qualcosa di decente,che con il numero però può stoppare qualsiasi cosa ed è facilmente producibile come le matite (questo invece l'Imperium può e deve farlo) :rolleyes:

    Ritorno IT:
    Chernikov puoi usare il Lexicanum se ti serve

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    Non è questione di efficacia: i mondi forgia ci stanno apposta! Il discorso è di conoscenze scientifiche superstiti :) Ciò che ha l'Imperium sono i rimasugli di quanto venne recuperato dalla distruzione del Database su Marte. Il Dark Mechanicum voleva appropriasene e finì distrutto nella lava. Il Mechanicus si prodigò per recuperare le conoscenze. Le armi laser vennero prodotte nel 32esimo millennio, duemila anni dopo la HH. Nacquero dai rimasugli collezionati per tutta la galassia dal Mechanicus :)
    L'Imperium non produce le armi laser perché gli piace armare i suoi fantaccini male: le produce perché virtualmente è il meglio che può fare nelle sue condizioni e perché non può fare altro! ^^ Tutta la tecnologia (quella poca) post-heresy si sviluppa da brandelli superstiti ed è il meglio che possono fare! ^^
     
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    CITAZIONE (dany the writer @ 8/9/2012, 18:44) 
    OT:
    Non è questione di efficacia: i mondi forgia ci stanno apposta! Il discorso è di conoscenze scientifiche superstiti :) Ciò che ha l'Imperium sono i rimasugli di quanto venne recuperato dalla distruzione del Database su Marte. Il Dark Mechanicum voleva appropriasene e finì distrutto nella lava. Il Mechanicus si prodigò per recuperare le conoscenze. Le armi laser vennero prodotte nel 32esimo millennio, duemila anni dopo la HH. Nacquero dai rimasugli collezionati per tutta la galassia dal Mechanicus :)
    L'Imperium non produce le armi laser perché gli piace armare i suoi fantaccini male: le produce perché virtualmente è il meglio che può fare nelle sue condizioni e perché non può fare altro! ^^ Tutta la tecnologia (quella poca) post-heresy si sviluppa da brandelli superstiti ed è il meglio che possono fare! ^^

    Te ste cose le sai dai Romanzi in inglese? :huh:
    Intendo la distruzione del Database su Marte. :gia:
     
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    Sì, Lord Trotta. Ho una sfila di romanzi di W40K, tra cui Dark Mechanicum, ancora non presente in Italia (e ti pareva). L'Imperatore progettava tante cose, tra cui liberare l'umanità dalla schiavitù del warp. I Titani erano "facilmente" costruibili nei duecento anni della Crociata: tutti i titani odierni sono i rimasti di quelli più alcuni che il Mechanicum è riuscito a riprodurre.
    Molta della loro tecnologia (Imperium) la sanno replicare senza capirla del tutto; sanno che se mettono questi cosi in questo modo funziona, ma non sanno perché funziona e come migliorarla o incrementarla, salvo rarissimi casi. Dipende dal mondo-forgia, in genere ognuno custodisce i propri segreti onde evitare che si perda di nuovo tutto come nel sopracitato caso di Marte. Allora fu una catastrofe.
     
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    Il Doge aveva deciso che nel suo ufficio, come unico simbolo del potere appena acquisito, ci fosse la sua sedia personale. Era questa una sedia in vero legno pregiato, non una qualche imitazione prodotta in materiale sintetico; retaggio della sua famiglia e del suo pianeta.
    Era soddisfatto della settimana appena trascorsa. Come comandante di rgm era riuscito ad avvicinarsi a Pavlov quel tanto che bastava per suggerirgli una discreta modifica al piano tattico, illustrato durante la riunione. Aveva ottenuto di far spostare il suo rgm nel vertice estremo dello schieramento, appena la guardia traditrice aveva attaccato il centro, i suoi ragazzi si erano lanciati in avanti massacrando senza pietà il reggimento di coscritti che aveva di fronte e terminando anzitempo lo scontro, erano avanzati sino agli inizi della periferia e non avendovi trovato nessuno, su ordine del Doge, si erano attestati fra le rovine. La scelta si era rivelata decisiva, poiché la battaglia si era svolta in una valle e quindi le truppe ribelli non riuscendo a sfondare avevano ripiegato sulle posizioni di partenza. Anzi era meglio dire avevano tentato. Da sbandati erano stati facile preda del suo reggimento, senza grosse perdite. La festa era stata rovinata dal comportamento di un commissario che persosi nel furore della battaglia, si era trovato tra alcuni soldati del III rgm che stavano caricando delle casse di munizioni sui loro veicoli in modo da portarle ai commilitoni. Ovviamente aveva pensato che stessero rubando delle munizioni da portare ai ribelli e il giorno dopo approfittando del fatto che era stato richiamato al comando per ricevere i complimenti e la promozione da Pavlov stesso, aveva radunato il suo rgm e l’avrebbe decimato se un sergente non avesse chiesto via vox cosa stava accadendo al comando centrale. Naturalmente aveva provveduto subito a cercare il Lord Commissario, e grazie anche agli atti eroici del suo rgm e agli onori appena acquisiti, era riuscito a ottenere un ordine per fermarlo. Per la precisione il Lord Commissario era talmente tanto infuriato, che se l’avesse avuto sottomano in quel preciso momento, l’avrebbe fucilato lui stesso per dabbenaggine, poi tornato a più miti consigli, l’aveva esautorato e qualcuno dice che l’abbia mandato nella legione penale. Ora non era più un problema. Il problema era Parnassus, non era fra le truppe catturate e il pianeta era ben lontano dalla sua pacificazione. Sembrava che Parnassus si fosse arroccato con i pochi soldati che gli restavano dentro il formicaio. Più ci pensava e più la battaglia campale di pochi giorni fa gli sembrava una mossa per prendere tempo. Erano stati dei pazzi ad accettare il combattimento in una posizione così sfavorevole per loro, ci doveva essere qualcosa sotto. Comunque fra breve, sarebbero rientrate le pattuglie e magari sarebbe riuscito ad avere un quadro più chiaro della situazione.

    Intanto fra le rovine della periferia di Alade-en, il Sergente Ramius aveva appena ordinato una sosta del suo gruppo. Lui aveva il compito di portare alla base un rapporto informativo sul territorio e nel contempo saggiare la resistenza degli ormai pochi uomini asserragliati nel formicaio. Aveva partecipato alla battaglia che era valsa la promozione del Doge e anche la sua. Il sergente precedente era stato ucciso prima ancora che raggiungessero la periferia, un coscritto con un tiro molto fortunato era riuscito a recidergli la carotide, il raggio non aveva toccato nel la loro corazza più resistente di quella antischegge né il respiratore. Un colpo diretto e il sergente era caduto come una bambola di pezza, non desistendo comunque nell’indicare la direzione di carica fino a quando aveva potuto. E loro avevano caricato, approfittandosene degli avvallamenti e dell’inesperienza degli avversari che dopo un paio di scariche di laser era entrati in confusione. Il primo uomo che caricò, avrà avuto si e no venti anni, probabilmente non aveva mai provato le cosce di una donna. Con il calcio del fucile lo aveva colpito al volto poi, una volta caduto a terra, gli aveva infilato la baionetta in un occhio. Subito aveva alzato lo sguardo e aveva visto un altro che lo caricava, gli aveva sparato a bruciapelo aprendogli lo stomaco. Nel mentre la baionetta si era sfilata rimanendo incastrata nel cranio del primo avversario, quindi come se fosse un gesto automatico si era sfilato dalla cintura il badile col manico corto per scavare le trincee e, con un colpo dall’alto verso il basso, col filo del badile, l’aveva calato sul collo, spaccandolo , di un terzo che aveva gettato a terra un suo commilitone. Poi preso dalla furia aveva continuato a mulinare colpi agli avversari fino a che fuggirono. Ora, invece, era in perlustrazione. “mutevole è la vita” pensò Ramius, guardò l’orologio e disse “pausa finita, truppa, in marcia, che i condotti di scarico non si trovano da soli!” Senza dire una parola la truppa si alzò in piedi e imbracciò le armi.

    I Cherignoviani non erano ciarlieri, uomini tutti di un pezzo, abituati all’inferno di Vorkuta, un città formicaio che si era sviluppata nel sotto suolo, con tutte le difficoltà del caso. Dato l’ambiente in cui erano nati, per respirare erano obbligati ad utilizzare delle bombole che portavano sulle spalle. Ciò rendeva loro più resistenti del comune soldato e inclini alla disciplina ferrea che regnava nella guardia imperiale. Ciò era dovuto alle regole dure che si dovevano rispettare per vivere in Vorkuta. Un’ambiente ostile; prima era un pianeta con un flora lussureggiante poi, a causa di una scheggia di una flotta di tiranidi che l’aveva devastata, era diventata praticamente una roccia sterile. Erano riusciti a distruggerli però il loro mondo era irreparabile. La loro economia ora era basata sui reggimenti da dare alla guardia, in cambio veniva fornito loro il cibo. Cibo insanguinato per un pianeta in agonia.

    Ormai Ramius era in vista delle mura del formicaio, decise che sarebbe stato meglio osservare la situazione da un punto sopraelevato e un imponente edificio li vicino era l’ideale per un posto di osservazione. Erano in sette, due avrebbe fatto da avanguardia, due li avrebbero raggiunti subito dopo per dare l’assalto ad eventuali nemici. Gli altri tre sarebbero rimasti in basso a sorvegliare l’uscita. Entrarono per primi Ramius e Gorkji con il fucile termico. Il primo piano era un unico ambiente, doveva esser stato un bar a giudicare dalla quantità di tavolini, sedie e bottiglie rovesciate a terra. Vicino al bancone del bar si vedeva l’inizio di una tortuosa scala a chiocciola. Con un rapido cenno d’intesa, Gorkji, brandendo il fucile termico, si dispose davanti a Ramius sull’uscio della porta. Salirono fino al primo piano anche perché la scala moriva contro una porta chiusa. “io la apro e tu spari a qualsiasi cosa ci sia dietro” sussurrò Ramius. Gorkji rispose di aver capito toccandosi per un momento l’elmetto modello MKII; con il respiratore che gli copriva interamente il viso e nascondeva i sui occhi dietro a delle lenti scure, avrebbe fatto paura a chiunque. Quando la porta fu abbattuta con un calcio possente di Ramius, non trovarono il tanto temuto nemico bensì un lungo corridoio spoglio e grigio sul quale si affacciavano sul lato sinistro cinque porte per cinque rispettive stanze mentre la parete destra era priva di aperture. Gorkji mentre Ramius teneva sotto tiro il corridoio alla fine del quale vi era un’altra scaletta a chiocciola, fece irruzione nella prima stanza non trovandovi nessuno e fu così anche per la seconda e la terza ma quando la porta della penultima stanza cedette sotti i colpi di Gorkji, si trovò di fronte ad un nemico. Nemico, parola grossa, sì, in condizioni normali lo sarebbe stato, ma la guardia che era seduta per terra appoggiata al muro sotto gli occhi di Gorkji non era in sé; era fatta. La stanza era invasa dall’odore acre di quei bastoncini allucinogeni che andavano tanto tra le bande dei formicai. Gorkji , dopo aver controllato anche l’ultima stanza , raggiunse Ramius e gli spiegò la situazione. Gorkji voleva ucciderla ma Ramius aveva intuito che sarebbe potuta essere una fonte di informazioni, dunque fece segno ai due soldati che erano rimasti in fondo alle scale di raggiungerli. Lasciò il prigioniero a questi due e proseguì l’ispezione dello stabile. l’ultimo piano era una grande veranda coperta. A causa di un colpo di cannone parte della struttura coprente si era accartocciata su se stessa impedendo la vista del campo imperiale, però per una fortunata coincidenza, alcuni sostegni, benché si fossero spezzati mantenevano la intelaiatura del soffitto – praticamente intatta- sollevata di quella spanna abbondante necessaria affinché si potesse avere una panoramica di un largo tratto di mura. Ramius contemplando l’ambiente attorno di sé lo paragonò a una gigantesca trappola per topi, di quelle composte da una scatola retta da un bastoncino con l’esca sotto. E sotto c’erano loro. Quindi non perse tempo per cercare gli accessi alle fogne e delle postazioni dei nemici. “Gorkji , ho fatto, torniamo alla base ad aprire un paio di bottiglie e rilassarci” disse Ramius notevolmente sollevato. Gorkji lo guardò e, senza dire nulla si mosse verso l’uscita. Ramius aveva capito che Gorkji non era in vena di parlare.

    Edited by Chernikov - 10/9/2012, 20:52
     
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    Il Doge aveva deciso che nel suo ufficio, come unico simbolo del potere appena acquisito, ci fosse la sua sedia personale. Era questa una sedia in vero legno pregiato, non una qualche imitazione prodotta in materiale sintetico; retaggio della sua famiglia e del suo pianeta.
    Era soddisfatto della settimana appena trascorsa. Come comandante di rgm era riuscito ad avvicinarsi a Pavlov quel tanto che bastava per suggerirgli una discreta modifica al piano tattico, illustrato durante la riunione.

    Così va meglio u.u L'ordine delle frasi alcune volte è carente, lascia a desiderare specie quando inserisci più virgola in una sola volta. Sfrutta il punto e virgola ogni tanto, torna utilissimo! ^^

    CITAZIONE
    Per la precisione il Lord Commissario era talmente tanto infuriato, che se l’avesse avuto sottomano in quel preciso momento, l’avrebbe fucilato lui stesso per dabbenaggine, poi tornato a più miti consigli, l’aveva esautorato e qualcuno dice che l’abbia mandato nella legione penale

    La frase funziona MA è confusa specie nell'ultima parte. C'è un cambio di tempo verbale in presente sullo stesso rigo di un passato.

    Ad onor del vero, il Lord Commissario si era adirato al punto da esclamare che, qualora avesse avuto lui sottomano quel graduto, piantargli un click laser in mezzo agli occhi sarebbe stato un piacere. Una volta tornato a più miti consigli, aveva optato per destituirlo con il beneplacito del Commissariato della Guardia Imperiale.
    C'è chi dice che sia stato mandato in una legione penale, ma sono voci di corridoio: parlarne ad alta voce può comportare dei guai.


    Sei più che bravo, ma oggettivamente devi disciplinarti nell'ambito della punteggiatura e della spaziatura :) vai a capo più spesso, spezza dei periodi altrimenti molto molto lunghi e faticosi da seguire con lo sguardo :) Più avanti ti fornisco un degno commento sulla trama, intanto ti ho dato questi due squilli d'allarme verbal-ortografici.

    Hai stoffa, ragazzo! Continua così! ^^
     
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23 replies since 8/9/2012, 14:02   1047 views
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