Le guerre di Pritio

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    Ladruncolo di strada

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    Provo a scrivere un qualcosa di leggermente più lungo di un racconto breve, sperando che la storia possa piacere e raccogliere un po’ di pubblico

    Le Guerre di Pritio
    Il dovere di un soldato


    Pritio Maior
    Alba Pritiana, capitale planetaria
    107M42


    L’eccitazione stava cominciando a crescergli dentro.
    Ricontrollò per l'ennesima volta il suo equipaggiamento, il fucile d’ordinanza, più corto del modello standard, più maneggevole e più facile da usare. Alla coscia destra, aveva legata la fondina della pistola e il pugnale che gli avevano fatto avere.
    Sorrise, estraendolo e guardando per l'ennesima volta il simbolo impresso sopra il metallo.
    Un sussulto del mezzo d’assalto lo fece sobbalzare, e rimise in fretta l’arma nel fodero per non perderla. Quei cani stavano bombardando a tutto spiano, incuranti della loro stessa città.
    Gli altri nove membri della sua squadra, chiusi come lui in quel vecchio chimera, mugugnavano e parlottavano tra di loro.
    Erano i veterani della ribellione, loro e il resto del battaglione corazzato che stava avanzando per le strade della capitale.
    Anche così, in realtà, erano alla loro terza battaglia su vasta scala. L’Imperium, quel maledetto colosso che a malapena sapeva del loro pianeta, non si era mai preoccupato di addestrarli sul serio.
    Lui si era arruolato nella forza di difesa planetaria di Pritio otto anni fa, e adesso, a quasi trent’anni, finalmente poteva seguire il suo sogno.
    Fare la differenza, portare qualcosa di buono su quel pianeta corrotto e bigotto.
    Molti dei suoi compagni stringevano i denti, mentre da fuori il rumore del fuoco di sbarramento si faceva più forte, e il mezzo si muoveva con sempre più difficoltà
    «Non potremo andare avanti ancora per molto!» disse il pilota «preparatevi a sbarcare! Ci daranno copertura, ma dovrete raggiungere il palazzo a piedi»
    Lui annuì, respirando piano per calmarsi. Il sergente si alzò, estraendo la spada potenziata e impugnando la pistola requiem
    «Bene ragazzi! Quel bastardo del governatore è fuggito, ma il grosso dei suoi tirapiedi sono ancora qui! Oggi finalmente libereremo questa città dal dominio del Cadavere!»
    Urla di gioia si diffusero nel mezzo, mentre tutti loro toglievano le sicure ai loro fucili.
    Il chimera si fermò di colpo, e la sirena segnalò a tutti di scendere, mentre il portellone si apriva.
    Il sergente corse fuori per primo, accolto da una salva di laser dei maledetti lealisti; il resto della squadra gli andò dietro, accucciandosi come possibile dietro il muro di un edificio nella piazza.
    Il chimera, sparando a tutto spiano con la sua torretta, iniziò ad arretrare il più velocemente possibile, la corazza anteriore sotto un diluvio di laser.
    Lui si accucciò come poteva, muovendosi quasi in ginocchio lungo il muro. L’uomo dietro di lui non si abbassò abbastanza, e un colpo preciso gli trapassò la testa, facendola esplodere come un'arancia matura.
    Si limitò a stringere i denti, un altro caduto di cui chiedere conto ai bastardi.
    Il loro sergente li guidò verso l'angolo dell’edificio, mentre altre squadre, attorno a loro, sciamavano tra le macerie, ognuna scendendo da un chimera.
    Pochi mezzi corazzati cercarono di avanzare nella piazza, aggirando le grandi fontane e assalendo con coraggio l’enorme scalinata che portava al palazzo.
    Ne vide uno, colpito da un proiettile anticarro, esplodere in un’alta colonna di fuoco mentre i suoi occupanti si precipitavano fuori, oppure imploravano aiuto, incastrati tra le lamiere.
    Altri cadaveri di cui i lealisti avrebbero risposto. Altri uomini coraggiosi morti per la libertà del loro pianeta.
    Il sergente stava facendo cenno a un suo omologo, e insieme si misero ad attendere ordini e istruzioni, mentre sempre più soldati si radunavano assieme nei vari edifici.
    «Che stiamo aspettando?» urlò un soldato, affacciandosi tra le macerie per sparare contro i lealisti. Un colpo di mortaio cadde lì vicino, facendo volare schegge e pezzi di marmo su di loro. Il soldato si ritrasse, mezza faccia sfregiata e sanguinante, il naso un mozzicone troncato di netto.
    Il medico gli corse accanto, avvolgendogli la faccia in bende candide, che subito iniziarono a tingersi di rosso.
    «Stanno arrivando! Dobbiamo solo attendere qualche altro momento!» non si era reso conto che il tenente fosse lì con loro.
    Ormai i gradi e i ranghi contavano poco o nulla, e in effetti quel tenente non era il tenente vero e proprio, quello che figurava sul ruolino di servizio disperso in qualche archivio polveroso.
    Lui si limitò a annuire, mentre ogni tanto dava qualche cauta occhiata oltre la copertura del muro crollato dietro cui stava riparato.
    Poi, improvvisi come una tempesta estiva, arrivarono.
    Caddero dal cielo, annunciati dalle grandi esplosioni dell’artiglieria. Le scale di marmo candido saltarono in aria, assieme ai loro difensori; nel grande viale centrale, volteggiando come piume d’oro, avanzavano i mezzi dei loro salvatori.
    Sparando i loro dardi color cobalto, i guerrieri giunti dalle stelle per loro costrinsero i cani lealisti a retrocedere.
    «Avanti! Avanti uomini!» urlò il sergente, alzando al cielo la spada potenziata e correndo verso il palazzo «per il Bene Superiore!»
    Lui urlò, correndo dietro di lui, mentre dal cielo scendevano le armature crisis bianco e oro della setta T’lacha.
    I guerrieri del fuoco tau, scesi dai veicoli, si unirono alla carica, formando linee ordinate di fucili a rotaia.
    In capo a mezza giornata ancora, lui era sulla cupola del palazzo imperiale, quella grande cupola visibile dall’intera città, su cui ondeggiava la dannata aquila bicefala dell’Imperium.
    La strappò dall’asta, facendola cadere giù, sulla folla festante di umani, tau e krot, mentre lui sventolava esultante la nuova bandiera dell’Impero Tau, del Bene Superiore, della nuova Pritio che finalmente rinasceva a nuova vita.
     
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    Gladius e Garon hanno notificato il Senatorum Imperialis di questa defezione.


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    Pritio Maior

    Che è sempre stato, è correntemente e sarà sempre territorio umano sacrissimo e inviolabile da invasori ostili e contrari al nostro stile di vita, i nostri valori e ciò per cui ci battiamo.
    Questa manica di squinternati scontenti non l'avrà vinta sui lealisti e gli autentici, chi si batte per la prosperità, la libertà e la controllata, autocratica, senatoriale democrazia delegata del nostro grande e munifico Imperivm.

    CITAZIONE
    Quei cani stavano bombardando a tutto spiano, incuranti della loro stessa città.

    Illazioni T'au e dei loro incivili e rozzi simpatizzanti. Difatti, è ben noto che su Pritio siano stati i T'au a bombardare ripetutamente i civili e nascondere unità in piazze e ospedali. Le voci secondo le quali le unità della guardia interna planetaria abbiano "usato i civili come scudi umani" e "barricato edifici popolari senza sgomberare i civili" sono illazioni pro-T'au.
    Non credeteci.

    CITAZIONE
    lui in quel vecchio chimera

    L'ingratitudine di un traditore! :disgustato:
    Antico e venerabile mezzo da combattimento per la fanteria/APC Chimera!

    CITAZIONE
    Erano i veterani della ribellione

    Il Co-Dominium in Frangia Orientale di Gladius e Garon trova questo dettaglio estremamente interessante. Sarà sua premura scoprire le identità dei più vicini 500 individui geneticamente legati a suddetti facinorosi.

    CITAZIONE
    Ne vide uno, colpito da un proiettile anticarro, esplodere in un’alta colonna di fuoco mentre i suoi occupanti si precipitavano fuori, oppure imploravano aiuto, incastrati tra le lamiere.

    Gloria agli eroi lealisti!

    CITAZIONE
    Ormai i gradi e i ranghi contavano poco o nulla, e in effetti quel tenente non era il tenente vero e proprio, quello che figurava sul ruolino di servizio disperso in qualche archivio polveroso.

    Come inoltrato ad Ultramar dal Co-Dominium, questa è una prova di come appena si abbandonino i liberi, giusti e perfettamente legittimi costumi imperiali, l'ordine degeneri in ANARCHIAH! :disgustato:

    CITAZIONE
    «per il Bene Superiore!»

    You absolute traitor!

    CITAZIONE
    I guerrieri del fuoco tau, scesi dai veicoli, si unirono alla carica, formando linee ordinate di fucili a rotaia.

    Ed ecco i Piccoli Omini Blu all'opera, come sempre intenti a rubare i mondi imperiali per cercare di rimpinguare le loro casse vuote e procurarsi forza lavoro e adepti. Gli stessi che da OTTOH ANNIH bombardano il Garonbas e il Damobas!

    CITAZIONE
    la dannata aquila bicefala dell’Imperium.

    L'onoratissima insegna dell'Imperivm che ho tradito come un FELLONEH e che il simbolo dei malefici t'au non può rimpiazzare, perché manca di spessore, onore, verità e potassio.

    CITAZIONE
    del Bene Superiore, della nuova Pritio che finalmente rinasceva a nuova vita.

    Lo vedremo U.U


    (commenterò ogni tanto così, in stile redazione imperiale degli eventi)
     
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    Io non li sopporto i tau. Proprio così.

    E l'idea che un pianeta imperiale scivoli nel conflitto a causa di batraci troppo sviluppati è davvero fastidiosa. Mi fa sentire molto templare.

    Cmq non so se un umano che passa ai rospi arrivi a considerare l'imperatore "cadavere" è più una cosa da eretico.
     
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    Vedo che i Tau sono una delle fazioni più amate XD
    Ad ogni modo, una volta visti i "prodi liberatori", nonché protagonisti, nei prossimi capitoli non so quanti confideranno ancora nella pronta liberazione del pianeta
     
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    CITAZIONE (Chernikov @ 22/3/2024, 22:33) 
    Io non li sopporto i tau. Proprio così.

    E l'idea che un pianeta imperiale scivoli nel conflitto a causa di batraci troppo sviluppati è davvero fastidiosa. Mi fa sentire molto templare.

    Cmq non so se un umano che passa ai rospi arrivi a considerare l'imperatore "cadavere" è più una cosa da eretico.

    Chiaramente il (mal)governo etno-speciomilitarista dei T'au, del tutto incompatibile con l'avanzato e illuminato dominio imperiale dedito alla libertà-prosperità e all'autocratica democratica oligarchia controllata, ha superato ogni limite.


    Invierò una missiva dal Senatorum alla Crociata perché si prenda in considerazione un'Operazione Militare Speciale per de-tiranneggiare, de-etnocollettivistizzare e disarmare questi infidi ostili
     
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    Secondo pezzo, idealmente spero di poterne postare uno ogni fine settimana, più o meno. I nostri eroi, gli intrepidi e integerrimi soldati dell'Imperium chiamati a sgominare gli invasori xenos!
    Arriveranno, tranquilli; mentre arrivano ecco gli Irlaviani

    Cap I
    Irlaviani, Sergente Maggiore Verdelli
    Nave da battaglia Euribia, warp,
    quindici giorni dopo la campagna di Regaxes XI



    La paratia rimbombò per l’ennesimo colpo.
    L’urlo strozzato lo fece sussultare per un momento, mentre altri colpi continuavano a piovere sul metallo.
    Murrio sbadigliò, alzandosi in piedi e stiracchiandosi. Difficile capire chi fosse in camerata, non che gli importasse qualcosa.
    Era passato mezzo mese dal termine della spedizione su Regaxes XI, e i festeggiamenti della vittoria non accennavano a scemare.
    Metà delle coppie che si erano formate appena tornati a bordo non avevano superato la prima ora, tra granatieri che avevano visto poche donne, genieri che non ne avevano vista nessuna, e fanti di marina che ne avevano viste troppe.
    Il tenente della marina Navio, al momento impegnato a sbadigliare, era un fermo sostenitore del diritto di precedenza dei suoi ragazzi.
    Murrio, dal canto suo, aveva più volte spiegato che due anni interi passati con una fiamma ossidrica in mano, e nient’altro, valevano ai genieri precedenza pure sugli astartes.
    Ad ogni modo, la scarsità di elementi femminili, e l’impellenza di necessità festaiole, avevano risolto il problema a modo loro.
    Murrio aveva “festeggiato” con qualche marinaia, per l’ebrezza di fare un torto all’amico e per la vasta scelta disponibile, e Navio spergiurava di essere passato nel letto di tutte le geniere. Che erano tre, quindi non serviva essere un gran seduttore
    «Ricordami cosa hai fatto con la sergente Rossini» disse Murrio, controllando se una della bottiglie sul tavolo fosse ancora piena.
    Dall’altra parte della paratia, i colpi avevano preso un ritmo meno cadenzato. I due dovevano star finendo
    «Te l’ho detto» rispose Navio, stropicciandosi i capelli neri «non posso ricordarmi tutto»
    Il marinaio fece un sorriso furbo, il geniere uno furbesco.
    La sergente Rossini, del secondo plotone, era, secondo molti, la disgrazia del corpo. Già era orrendo avere solo tre elementi femminili, averne uno con più baffi del maresciallo era un insulto.
    Ma Murrio era certo che, nell’euforia della vittoria, più di uno non ci avesse fatto caso
    «Aspetta…» disse Navio, indicando lo schermo in alto, sopra la porta della stanza «aspetta…»
    I numeri lampeggiavano, ogni punto che scandiva una diversa frazione temporale. L’ultimo sfarfallio di luci, e il numero s’aggiornò
    «Quindici giorni!» disse Murrio, afferrando una bottiglia e brindando.
    Ebbe fortuna, c’era ancora del liquore là dentro.
    Navio dovette cercare in tre bottiglie, prima di rinunciare
    «Bah! Vado a cercarmi qualcuna» disse il sergente di marina
    «Vengo con te, devo inaugurare la giornata»
    Era difficile definire giorno e notte su una astronave, e già che potessero scandire i giorni era un lusso. Secondo i piani alti, era uno dei vantaggi di avere così tanti membri del Navis Nobilite a bordo, ma per Murrio era indifferente
    «Punti a una navigatrice?» chiese, mentre svoltavano nel corridoio
    «Più facile un’ammiraglia» Navio sollevò le spalle, sconsolato.
    C’era una scommessa permanente, comune si diceva a tutti i reggimenti ed a tutti i reparti nativi di Irlava.
    Che fossero genieri, granatieri, fanti di marina, soldataglia semplice, e perfino ufficiali, c’era il tacito accordo che tutti loro, a prescindere dal grado, avrebbero dato dieci Troni a chiunque si fosse portato a letto un Navigator, maschio o femmina. A quanto ne sapeva Murrio, nessuno aveva mai riscosso
    «Stavo pensando alla vostra maggiore» disse Navio, dandogli di gomito. Murrio annuì suo malgrado, ma rise e mise una mano sulla spalla dell’altro
    «Ottimo, che vuoi scritto sulla lapide? “Qui giace Navio Bianchini, evirato”?» l’altro rise con lui.
    La Maggiore dei genieri, Falerna Sidonia, era il sogno proibito dell’intero reparto; e perché era una meraviglia per gli occhi, e Murrio ricordava con estremo piacere ogni volta, nei lunghi mesi sottoterra, in cui era venuta a controllare il loro lavoro, e perché era la cugina del maresciallo.
    E nessuno aveva voglia di provarci con la cugina di un maresciallo. Si raccontavano storie, molte storie, su come erano morti simili temerari.
    Lanciati nudi da un obice era la versione meno cruenta.
    Il duo stava percorrendo il corridoio, superando camerate dove la gente se la spassava allegramente. Trovarono un terzetto di marinai intenti a non farsi passare la sbornia; un gruppo non ben conteggiabile di uomini e donne ammucchiati su un unico letto; una tenente di vascello che, arrossendo fino alla punta dei capelli, li cacciò via strillando
    «Ecco, adesso sono curioso» disse Murrio, davanti alla porta chiusa.
    Navio annuì. A nessuno dei due fregava nulla di chi fosse il fortunato, ma non avevano di meglio da fare
    «Sai il codice?» chiese il marinaio, accennando al pannello
    «No» Murrio ispezionò la serratura magnetica «vedi tecnopreti in giro?»
    «Apri quella cosa» rise Navio.
    Murrio venne interrotto da una staffetta, un ragazzino dagli occhi spiritati che arrivò correndo, vide i galloni sulle loro divise e quasi continuò la sua corsa scivolando sulla faccia, per come si contorse nel tentativo di fermarsi
    «Signori!» disse la staffetta, scattando sull’attenti «il lord capitano Corvo e la maggiore Sidonia chiamano tutti gli ufficiali a rapporto sul ponte!»
    Navio imprecò. Murrio valutò se mandare a spasso la staffetta.
    Fissando il ragazzino, forse sotto i quindici anni, avvolto nell’uniforme troppo grossa, sbuffò
    «Va bene, va bene… adesso fila!»
    «Ma signore…» balbettò la staffetta
    «Ragazzo, o sparisci tu o ti faccio sparire io, decidi» si intromise Navio. La staffetta li guardò a turno, esitante.
    Murrio sghignazzò, accennando alla porta
    «Tenente» disse, bussando con tutte le sue forze sul metallo «deve uscire! Siamo tutti convocati!»
    Navio, ghignando maligno, si aggiunse al bussare. Insieme, picchiarono così forte sulla porta che l’intera nave doveva sentirli.
    Il ragazzo rimase lì, fino a quando la tenente di vascello, color porpora ma con l’uniforme indossata in modo impeccabile, non uscì.
    Mentre quello correva via ringraziando, Murrio e Navio, gettando uno sguardo di maligna soddisfazione all’altro occupante della camera, scortavano la ragazza verso il ponte.

    Edited by DarkAngel.96 - 23/3/2024, 09:25
     
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    Più tardi seguirà un commento più lungo e dettagliato. Per ora, rido parecchio per il fatto che tra te e Chernikov, ci sono ben due istanze di nuovi racconti sulla soldataglia.


    E in entrambi, la gente è in modalità full ricreazione e gozzoviglia. Intanto, i miei disgraziati son quelli che stanno lavorando 😂
     
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    CITAZIONE (dany the writer @ 23/3/2024, 11:34) 
    Più tardi seguirà un commento più lungo e dettagliato. Per ora, rido parecchio per il fatto che tra te e Chernikov, ci sono ben due istanze di nuovi racconti sulla soldataglia.


    E in entrambi, la gente è in modalità full ricreazione e gozzoviglia. Intanto, i miei disgraziati son quelli che stanno lavorando 😂

    Vero, pure io mi son sentito tirato in ballo, ma come ci trovo dei contatti ci trovo anche delle differenze. Mi viene un po' difficile pensare che per settimane la truppaglia non venga inquadrata in qualche modo, e che il rango scada cosí, in particolare fino ai tenenti.

    Tuttavia molto belli i dialoghi su dove infilare l'uccello, grezzi e verosimili. Anche se le tre disgraziate dei genieri dopo settimane a soddisfare il reparto come minimo son sciancate o votate a slanesh a questo punto.

    Insomma mi sembra un bel reggimento poco ortodosso che potrebbe votarsi ai poteri perniciosi. Già mi vedo le crisi combattere le domonette con le pizze al vento
     
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    Grazie dei commenti, non ho letto il racconti di Chernikov (spero di aver scritto giusto), ma lo recupererò il prima possibile

    Gli irlaviani sono per cultura estremamente "fluidi" su gradi e qualifiche, e in entrambi i casi il rango è un poco alto ma fanno entrambi parte di unità molto piccole e che permettono un fortissimo cameratismo: i genieri sono sessanta in tutto, divisi in due plotoni da trenta uomini, mentre il tenente della marina è al comando di una squadra scelta di venti uomini (non faccio spoiler perché altrimenti alcune battute dei prossimi pezzi si capirebbero subito)
    Questo ovviamente mentre sono "in festa", e proprio perché hanno appena concluso un'operazione molto lunga, i due anni di supporto alla spedizione tecno archeologica, vengono lasciati un poco a briglia più sciolta rispetto al solito. Lo si mostrerà dopo, ma pur essendo una massa di imbecilli con la battuta pronta sanno il fatto loro, è gente che con una granata e un legnetto sa far saltare un carro armato; sono un po' ispirati ai soldati italiani della prima e seconda guerra mondiale, ed in particolare a una battuta del film "La Linea di Fuoco": si è vinto perché eravamo tutti ubriachi (più o meno, sto andando a memoria)
    Inoltre la maggioranza dei soldati non sono proprio militari in carriera, marescialli (ufficiali di disciplina a parte), non so se avrò il tempo di spiegarlo bene se non più in là, ma la maggioranza dei soldati irlaviani è a metà strada tra mercenari e milizia privata: una volta terminato un anno di addestramento standard firmano per un contratto a tempo per una Gilda di Navigator, che li inquadra e li "affitta" a chi li richiede (il re di Irlava, il mechanicus, gli astartes, altra gente). Ci sono reparti scelti e ben addestrati, come i granatieri, ma perché dipendono direttamente dal Re. Per questo la disciplina viene tenuta volutamente al minimo, ma in ogni caso fin quando sono lontani dal fuoco, proprio per indole culturale, sono un branco di imbecilli con in testa due pensieri fissi (donne e alcol)
    Poi vabbè, Murrio e Navio sono casi estremi, perfino tra gli Irlaviani sono qualificabili come "teste di c***o" quando non in servizio

    Al link, le immagini dell'ultimo assalto di demonette ad una nave Irlaviana, gli Irlaviani sono quelli fuori dalla porta XD
    https://m.youtube.com/watch?v=Tewo45xAd7U&...hdWxpY28%3D
     
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    Ah ma quindi sono reggimenti di fanteria aggregati alla Navis Nobilitae, paragonabili praticamente ai voidsman dei mercanti corsari. Tecnicamente guardie imperiali ma con un formalismo "diverso" e non alle dirette dipendenze del administration. Molto interessante e importante. Non era affatto chiaro! Ben venga la tua risposta. Il racconto mio è in fase di riscrittura, puoi leggerlo per quello che è stato e quello che sta diventando.
     
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    Sni, onde evitare spiegone l’esposizione è un po più in là nel racconto

    Sintetizzando: Irlava è un mondo feudale, retto da una dinastia di cavalieri legati al Mechanicus; il pianeta ha una buona incidenza di psionici per certe ragioni (semplificando, c’entra l’Inquisizione), onde evitare che questi psionici, in gran numero navigatores, possano avere troppo peso politico, sono “costretti” a far parte di una Gilda mercantile, ne esistono diverse sul pianeta

    Ogni Gilda, per la sicurezza dei suoi trasporti e dei suoi navigatores, ha il diritto ad arruolare un determinato contingente di uomini, nelle misura di un reggimento di 3.000 uomini; la Gilda però può arruolare altri soldati, ma questi reggimenti “extra” devono essere messi al servizio del Re o del Mechanicus, che in pratica li “noleggia” pagando una determinata quota alla Gilda; oltre ai soldati delle Gilde, che di fatto costituiscono la soldataglia semplice, in larga parte, o gruppi più addestrati, come i generi e i fanti di marina, il Re è responsabile dell’addestramento diretto di reparti scelti di granatieri e secutarii; quindi, anche avendo le Gilde un buon peso politico e militare, la necessità pratica di molti reggimenti non c’è, perché il governo planetario possiede elementi meglio armati e meglio addestrati

    Come sono finiti lì i protagonisti? Molto semplice: il tecnoprete a capo della spedizione ha “noleggiato” una compagnia di genieri ad una Gilda, e il Re, per far bella figura, ha dislocato una compagnia di granatieri. Poi come questo branco di disgraziati finisce di Pritio lo spiego nel prossimo capitolo
     
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    QUOTE=DarkAngel.96,23/3/2024, 18:01 ?t=80160671#entry670886325]
    Sni, onde evitare spiegone l’esposizione è un po più in là nel racconto

    Sintetizzando: Irlava è un mondo feudale, retto da una dinastia di cavalieri legati al Mechanicus; il pianeta ha una buona incidenza di psionici per certe ragioni (semplificando, c’entra l’Inquisizione), onde evitare che questi psionici, in gran numero navigatores, possano avere troppo peso politico, sono “costretti” a far parte di una Gilda mercantile, ne esistono diverse sul pianeta

    Ogni Gilda, per la sicurezza dei suoi trasporti e dei suoi navigatores, ha il diritto ad arruolare un determinato contingente di uomini, nelle misura di un reggimento di 3.000 uomini; la Gilda però può arruolare altri soldati, ma questi reggimenti “extra” devono essere messi al servizio del Re o del Mechanicus, che in pratica li “noleggia” pagando una determinata quota alla Gilda; oltre ai soldati delle Gilde, che di fatto costituiscono la soldataglia semplice, in larga parte, o gruppi più addestrati, come i generi e i fanti di marina, il Re è responsabile dell’addestramento diretto di reparti scelti di granatieri e secutarii; quindi, anche avendo le Gilde un buon peso politico e militare, la necessità pratica di molti reggimenti non c’è, perché il governo planetario possiede elementi meglio armati e meglio addestrati

    Come sono finiti lì i protagonisti? Molto semplice: il tecnoprete a capo della spedizione ha “noleggiato” una compagnia di genieri ad una Gilda, e il Re, per far bella figura, ha dislocato una compagnia di granatieri. Poi come questo branco di disgraziati finisce di Pritio lo spiego nel prossimo capitolo
    [/QUOTE]


    Chiedo l'intervento del VAR a Dany. Dalle mie conoscenze di BG psionici e navigatori sono due cose diverse. Sostanzialmente per via dell'occhio pineale proprio dei navigatori che si ottiene quando due navigatori figliano. Ergo l'essere navigatori è determinato da un incrocio e attenta selezione. Non nasce così a ciufolo come un normale psionico. E ogni navigatore riferisce esclusivamente al proprio capo casata per patti che che vennero siglati dall'imperatore stesso. Imporre qualcosa ad un navigatore equivale condannare l'imperium. Niente viaggi, niente commercio niente spostamenti di truppe

    Il discorso dei contratti è chiaro il subappalto di reggimenti non è una pratica consitudinaria ma presente presso determinate fazioni dell'imperio, tra cui i navigatori.

    Poi il triangolo mechanicus, inquisitori, autonomia locale ai miei occhi è un casotto amministrativo, anche perché le prime due tendono a reclamare per sé i mondi se vi hanno interessi sù. Per cui vanno meglio chiariti i rapporti imho.

    Ma qui le cose le sa meglio Dany rispetto a me!
    Il bello dei racconti è che ti permettono di approfondire il BG!

    Edited by Chernikov - 23/3/2024, 18:49
     
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    Sì sì, che psionici e navigator non sono propriamente la stessa cosa l'avevo capito, ma se non ho capito male i navigator sono una tipologia di psionici; quello che intendevo è che, in generale, il pianeta ha una buona incidenza di psionici, nel senso che tra la sua popolazione ne nascono un buon numero; se non erro esistono pianeti dove la percentuale di psionici è maggiore rispetto ad altri, come ad esempio Prospero o un altro paio di mondi capitolari
    La maggioranza degli psionici su Irlava e sulle sue lune sono navigator, e onde evitare che il Navis Nobilite acquisisca troppo potere politico i suoi membri sono "frammentati" nelle varie Gilde e "aizzati" le une contro le altre in conflitti finanziari ed economici

    Per l'autonomia: Irlava è un mondo feudale legato al mechanicus, nello specifico al mondo forgia di Malapha, pur avendo una buona fetta di autonomia amministrativa il Re è formalmente "vassallo" del fabricator locum di Malapha. L'inquisizione ha i suoi interessi in loco, che collimano con quelli del mondo forgia, ma eviterei di entrare più nello specifico onde evitare spoiler al racconto; in sintesi, all'ordo che ha le mani in pasta con Irlava frega ben poco di chi manda avanti la baracca, fino a quando si seguono determinate procedure e tradizioni, e Malapha ha tutti gli interessi a seguirle per filo e per segno, che Irlava sia dominata dalle Gilde, da un re o dal fabricator locum è indifferente
     
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    Tanto materiale, guarderò bene quando avrò tempo e modo. In linea di massima, comunque, è possibile come situazione.

    Magari non ortodossa per le fonti canoniche, ma ricordate che è un setting di "yo dudes". Finché è abbastanza coerente, e può avere senso, ha senso

    CITAZIONE (Chernikov @ 23/3/2024, 18:20) 
    [
    QUOTE=DarkAngel.96,23/3/2024, 18:01 ?t=80160671#entry670886325]
    Sni, onde evitare spiegone l’esposizione è un po più in là nel racconto

    Sintetizzando: Irlava è un mondo feudale, retto da una dinastia di cavalieri legati al Mechanicus; il pianeta ha una buona incidenza di psionici per certe ragioni (semplificando, c’entra l’Inquisizione), onde evitare che questi psionici, in gran numero navigatores, possano avere troppo peso politico, sono “costretti” a far parte di una Gilda mercantile, ne esistono diverse sul pianeta

    Ogni Gilda, per la sicurezza dei suoi trasporti e dei suoi navigatores, ha il diritto ad arruolare un determinato contingente di uomini, nelle misura di un reggimento di 3.000 uomini; la Gilda però può arruolare altri soldati, ma questi reggimenti “extra” devono essere messi al servizio del Re o del Mechanicus, che in pratica li “noleggia” pagando una determinata quota alla Gilda; oltre ai soldati delle Gilde, che di fatto costituiscono la soldataglia semplice, in larga parte, o gruppi più addestrati, come i generi e i fanti di marina, il Re è responsabile dell’addestramento diretto di reparti scelti di granatieri e secutarii; quindi, anche avendo le Gilde un buon peso politico e militare, la necessità pratica di molti reggimenti non c’è, perché il governo planetario possiede elementi meglio armati e meglio addestrati

    Come sono finiti lì i protagonisti? Molto semplice: il tecnoprete a capo della spedizione ha “noleggiato” una compagnia di genieri ad una Gilda, e il Re, per far bella figura, ha dislocato una compagnia di granatieri. Poi come questo branco di disgraziati finisce di Pritio lo spiego nel prossimo capitolo


    Chiedo l'intervento del VAR a Dany. Dalle mie conoscenze di BG psionici e navigatori sono due cose diverse. Sostanzialmente per via dell'occhio pineale proprio dei navigatori che si ottiene quando due navigatori figliano. Ergo l'essere navigatori è determinato da un incrocio e attenta selezione. Non nasce così a ciufolo come un normale psionico. E ogni navigatore riferisce esclusivamente al proprio capo casata per patti che che vennero siglati dall'imperatore stesso. Imporre qualcosa ad un navigatore equivale condannare l'imperium. Niente viaggi, niente commercio niente spostamenti di truppe

    Il discorso dei contratti è chiaro il subappalto di reggimenti non è una pratica consitudinaria ma presente presso determinate fazioni dell'imperio, tra cui i navigatori.

    Poi il triangolo mechanicus, inquisitori, autonomia locale ai miei occhi è un casotto amministrativo, anche perché le prime due tendono a reclamare per sé i mondi se vi hanno interessi sù. Per cui vanno meglio chiariti i rapporti imho.

    Ma qui le cose le sa meglio Dany rispetto a me!
    Il bello dei racconti è che ti permettono di approfondire il BG!
    [/QUOTE]


    Confermo il discorso sui Navigator, comunque. Sono psionici, assolutamente, ma è una psionia genetica, ereditaria e recessiva. Per questo sono praticamente tutti incestuosi tra loro.


    Al di là di ciò, degli psionici normali -potenti, ma normali- possono fare quel che fa un Navigator, ma è una soluzione ad hoc e non ottimale. Insomma, uno è tarato per quello scopo.
    L'altro lo può improvvisare, e stai tirando un dado contro l'universo
     
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